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RENAL STEM CELLS "IN ACTION"

Renal stem cells modulate immune response

STAMINALI DEL RENE “IN AZIONE”

Le staminali del rene modulano la risposta del sistema immunitario

Le cellule staminali renali sono in grado di mediare la risposta del sistema immunitario in situ. Le protagoniste di questo studio sono particolari cellule (più precisamente chiamate Adult Renal stem/ Progenitor CellsARPCs) capaci di captare i segnali di un danno (fisico e/o chimico) a livello del tessuto renale, e di rispondere a questo attraverso la partecipazione al processo di riparazione del tessuto.

In questo studio,   avente come primo firmatario la Dott.ssa Claudia Curci e pubblicato dall’ International Journal of Molecular Sciences,è stata dimostrata la capacità delle ARPCs di interagire con alcune particolari cellule del sistema immunitario, anch’esse coinvolte nel meccanismo di riparazione del tessuto: i linfociti T regolatori e i linfociti T CD4 CD8 (definiti “doppi negativi”). Si è potuto dimostrare che le ARPCs, nelle prime fasi post-danno, determinano una diminuzione in loco di queste due sottopopolazioni cellulari, permettendo così l’instaurarsi del processo infiammatorio necessario all’immediata risposta al danno subito; in un secondo momento (in un processo sano di riparazione), vanno a determinare l’aumento dei linfociti T doppi negativi, in modo da favorire l’esaurimento del processo infiammatorio e la promozione della riparazione al danno. Qualora, però, la stimolazione pro-infiammatoria continuasse a persistere (ed è il caso di processi “non sani” di guarigione), le ARPCs determinano un ulteriore decremento dei linfociti T regolari, promuovendo dannosamente la permanenza dell’infiammazione in situ.

Dunque, dalla collaborazione tra ricercatori appartenenti all’Università di Bari “Aldo Moro”, all’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e all’Università di Foggia, si è potuta evidenziare per la prima volta la capacità da parte di cellule staminali/progenitrici di modulare la sottopopolazione di linfociti T doppi negativi. Tale scoperta risulta essere di notevole importanza se si pensa alle caratteristiche dei linfociti T doppi negativi: si tratta di cellule di recente scoperta di cui si è osservata, con particolare attenzione, la loro capacità di svolgere attività soppressoria nei confronti di reazioni immunitarie avverse (es. rigetto nel caso dei trapianti, autoimmunità ecc.), aprendo numerose prospettive per il loro trattamento.

Pertanto, la dimostrazione che le ARPCs sono in grado di modulare il sistema immunitario in risposta a stimoli infiammatori è considerevole visto che le cellule su cui agiscono sono coinvolte nell’equilibrio tra tolleranza immunologica e autoimmunità.

Sicuramente ulteriori studi risultano essere necessari per capire meglio il ruolo di tale interazione tra ARPCs e le due sottopopolazioni di linfociti T nel caso di lesioni renali acute e croniche.

    Al momento non lavoro per nessun itistuto (in cerca di lavoro/affiliazione). Reference completa:Adult Renal Stem/Progenitor Cells Can Modulate T Regulatory Cells and Double Negative T CellsInternational Journal of Molecular Sciences, 2021, 22, 274

    Autore del post: Università di Bari "Aldo Moro"/scritto da Rita Chiarelli per BIIT

    Istituto di appartenenza: Al momento non lavoro per nessun itistuto (in cerca di lavoro/affiliazione).

    Ruolo: Press Office - Brains in Italy

    Doi originale: https://doi.org/10.3390/ijms22010274

    Link diretto alla fonte: https://www.mdpi.com/1422-0067/22/1/274

    Articolo Divulgativo in Inglese:
    A sensational discovery from Apulia (Italy): the stem cells located in the renal tissue can locally modulate the Immune System.It is published by the International Journal of Molecular Biology in a paper first-authored by Dr. Claudia Curci. In detail, the present study demonstrates the ability of ARPCs (or Adult Renal Stem/Progenitor Cells) to communicate with a couple of subpopulations associated with the Immune System after local damage: T regulatory lymphocytes (or Treg) and CD4- CD8- T lymphocytes (also named as "double negative T cells" or "DN T cells"). This communication is strictly related to the inflammatory environment involved in the healing process. At the beginning of this process, the ARPCs decrease the levels of both T cell subpopulations enabling the increase of the inflammation needed at this stage; in the latest stages of healthy healing, the ARPCs increase the number of DN T cells to exhaust the inflammation and allow the healing process itself. However, if the pro-inflammatory signals continue (as in the diseased healing process), the ARPCs reduce further the Treg levels allowing the endurance of the inflammatory environment. Therefore, the collaboration between researchers belonging to the University of Bari "Aldo Moro", the IRCCS Institute of Tumors "Giovanni Paolo II" in Bari, and the University of Foggia, brought to a new finding: a population of stem/progenitor cells modulating the DN T cells. This evidence is remarkable when considered the DN T cells functions: recently discovered, they showed an outstanding suppressing activity against adverse immune reactions (ex. transplant reject and autoimmunity).Consequently, the demonstrated capacity of ARPCs of immunomodulation presents extraordinary importance since it occurs through cells involved in the balance between immuno-tolerance and autoimmunity.In conclusion, further studies are necessary to understand better the role of this immunomodulation in renal injuries.